
Eccellenza della ricerca
Punti di forza ed aspetti critici della ricerca DiBio
Le ricerche condotte nel DiBio si collocano mediamente ad ottimi livelli nel panorama internazionale. Nel periodo 2011-17 i ricercatori DiBio hanno pubblicato ca. 1.100 lavori
con IF medio pari a 4,3. Nello stesso periodo, questi lavori hanno raccolto quasi 20.000 citazioni (media 17,8). Uno di questi lavori è classificato come "hot paper" e ben 22 come "highly cited" (top 1% del settore) da WOS-Clarivate Analytics.
Esistono nel DiBio delle vere e proprie aree di eccellenza nella ricerca su: mitocondri, fotosintesi, orologi circadiani, segnali sessuali, genomica funzionale e computazionale, confermata da 80 lavori (7% degli articoli pubblicati), inerenti a questi argomenti, apparsi nel 2011-17 sulle maggiori riviste multidisciplinari (Science, Nature, PNAS), o ad altissimo prestigio settoriale (come Cell, Cancer Cell, Cell Metabolism, Molecular Cell, Current Biology, Cell Reports; Nature Cell Biology, Nature Biotechnology; Plant Cell) che accettano meno del 5% dei lavori sottomessi. Un Membro EMBO e due EMBO Young Investigator fanno parte di DiBio.
Nel periodo 2011-17, i ricercatori DiBio hanno tenuto ben 241 seminari su invito in istituzioni e conferenze internazionali e 38 Keynote Lectures a importanti meeting internazionali. Sono stati Chair di 2 Gordon Research Conferences e di 1 Keystone Symposium (tra le più prestigiose conferenze internazionali in Scienze della Vita), nonché di 2 EMBO Workshops. Hanno inoltre ottenuto prestigiosi riconoscimenti alla ricerca, come l'Award for Excellence in Basic Research della European Society for Clinical Investigation 2013, il premio Bioeconomy Rome 2012, l'Estonian National Science Prize. 30 docenti DiBio fanno parte di comitati editoriali di importanti riviste internazionali (p.es.: EMBO Journal, Cardiovascular Research, Cell Death and Differentiation, Scientific Reports, Journal of Neurochemistry, BMC Plant Biology, BMC Bioinformatics, Frontiers in Physiology, PLOS One). Infine, i ricercatori DiBio siedono in 23 importanti comitati di valutazione della ricerca in Italia (ASN, GEV), all'estero (ANR in Francia, FWO in Belgio, Academy of Finland, Ministero della ricerca in Polonia) ed a livello internazionale (ERC e Marie Slodowska-Curie Fellowships).
Posizionamento scientifico attuale
Nella scorsa VQR, DiBio si è posizionato 3° nell'area GEV05 (indicatore R assoluto), con eccellenze nei Settori Bio10 (2°/100) e Bio04 (1°/17) e ottimi posizionamenti in Bio13 (9°/41), Bio06 (6°/24) e Bio07 (8°/31). Questi dati di primazia sono confermati dagli indicatori internazionali: nel ranking CWTS Leiden 2017, DiBio si trova al primo posto in Italia per la macro area Life and Earth Sciences e al 103° su scala globale. Nell'area Biology and Biochemistry di US News and World Report 2017, DiBio si posiziona al 127° posto a livello internazionale e secondo in Italia. Nel Field Based Ranking di URAP DiBio è al 129° posto a livello mondiale per l'area Biological Sciences e al terzo posto in Italia. Nell'area Life Sciences, il Research Ranking 2016 di RUR vede DiBio al 141° posto a livello globale e al secondo in Italia.
I ricercatori DiBio hanno ottenuto 10.798.087 Euro di finanziamenti esterni competitivi (media: 145.920 Euro) da agenzie ministeriali (MIUR, MIPAF, Ricerca Sanitaria finalizzata) nazionali (AIRC, Telethon), straniere (Fond. National Suisse, Michael J. Fox Foundation, Life Science Research Foundation), europee ed internazionali (Human Frontier Science Program Organization-HFSP, FP7, European Research Council-ERC, UE Horizon 2020, Fondation Leducq, Join Program for Neurodegenerative Diseases-JPND, ITN Marie Slodowska-Curie). Si segnalano in particolare due finanziamenti ERC (ca. 2.600.000 Euro in totale), i coordinamenti di 1 finanziamento HFSP (ca. 600.000 Euro), 2 progetti FP7 (ca. 3.500.000 di cui 1.000.000 Euro a DiBio), 2 azioni COST (ca. 1.000.000 Euro complessivi), 1 Leducq Foundation Transatlantic Network of Excellence (6.000.000 Euro di cui ca. 900.000 Euro a DiBio; unico progetto nei 20 anni di storia della Leducq Foundation con un coordinatore di un Ateneo italiano).
Posizionamento attuale in infrastrutture e strumentazione
In aggiunta ai 5.500mq complessivi di laboratori attrezzati, il DiBio ha identificato le aree essenziali di supporto alla ricerca e si caratterizza per aver creato, negli anni, strutture ad essa dedicate ("Servizi alla ricerca"), la cui dotazione viene qui descritta.
1. La Stazione Idrobiologica in Chioggia, arricchita dall'acquisizione di un edificio adiacente di 800mq ora in ristrutturazione, da dedicare a laboratori e allevamenti sperimentali, per il potenziamento delle ricerche di biologia marina.
2. L'Orto Botanico e il Giardino della Biodiversità, con ricchissime collezioni di piante, funghi, germoplasma ed un erbario storico (ca. 500.000 campioni) e 250mq per laboratori biologici sperimentali.
3. Servizio Microscopia Elettronica (SME), utilizzato da numerosi Dipartimenti dell'Ateneo e strutture esterne. È dotato di un microscopio elettronico FEI Tecnai G2 12-Twin per lo studio dell'ultrastruttura di cellule, proteine, complessi enzimatici. Il personale tecnico del servizio è addetto alla preparazione dei campioni ed offre supporto tecnico-scientifico nelle fasi di pre-acquisizione e di interpretazione dei dati.
4. Servizio "Imaging" Biologico (SIB), dotato di 4 microscopi a epifluorescenza, 2 microscopi confocali (Leica SP5, Zeiss LSM700), 1 sistema di "High Content Screening" confocale (Operetta Perkin Elmer). SIB fornisce addestramento e assistenza nell'acquisizione d'immagini.
5. Servizio Zebrafish (FISH) che con 2 stanze acquari isolate, una criobanca dello sperma e 2 laboratori per la manipolazione è attualmente la più grande facility d'Italia per questo importante organismo modello. Nelle 1.500 vasche con sistemi di alimentazione automatizzati sono mantenuti più di 100 mutanti.
6. Servizio Drosophila (FLY), che grazie alle sue 3 celle termostatate, 2 locali con armadi termostatici, 1 stanza colture e 1 locale preparazione terreni di coltura, mantiene 300 linee diverse di Drosophila, colture cellulari embrionali e larvali. FLY è dotato di apparecchiature per microiniezione embrionale, produzione di transgenici, analisi dell'attività locomotoria individuale larvale e adulta.
7. Servizio stabulazione roditori (MOUSE) convenzionale e SPF (capacità totale: 2.500 gabbie, condiviso con i Dipartimenti di Scienze Biomediche e Medicina Molecolare) con un servizio BL2 e diversi apparati di caratterizzazione funzionale (rotarod, water maze).
8. Servizio citofluorimetria (SCI) dotato di un citofluorimetro e un separatore di cellule multilaser.
9. Due servizi BL2 (laboratori controllati per vettori virali e per coltura di batteri patogeni).
10. Serra sperimentale per coltivazione di piante anche OGM e camere di crescita per colture vegetali.
11. Servizio genomica "next generation sequencing NGS" (SGE), dotato di sequenziatori automatici di III generazione, deposizione e analisi di microarray, programmi
bioinformatici e storage per archiviazione e analisi dei dati genomici. Il Servizio ha creato un affermato spin-off dipartimentale (www.bmr-genomics.it/).
Gli indici di accesso/produttività nel 2016 dei Servizi alla ricerca descritti sono stati i seguenti:
1. SME ha effettuato servizi per 44 Principal Investigators (PI) interni all'Ateneo e 12 esterni;
2. SIB ha effettuato servizi per 53 PI interni all'Ateneo e 21 esterni;
3. FISH ha effettuato servizi per 12 gruppi di ricerca interni all'Ateneo, 3.208 accoppiamenti e 312 sedute di microiniezione;
4. FLY ha effettuato servizi per 10 gruppi di ricerca interni/esterni all'Ateneo;
5. MOUSE ha una capacità totale di 2.500 gabbie;
6. SCI ha effettuato servizi per 25 gruppi di ricerca interni/esterni all'Ateneo;
7. SGE ha effettuato servizi per 50 gruppi di ricerca interni/esterni all'Ateneo.
Aspetti critici
Dalle analisi succitate, DiBio ritiene che richiedano attenzione:
1. Il basso impatto, secondo la valutazione internazionale, della produttività di qualche gruppo di ricerca (p. es. nel periodo 2011-15 il 22% delle pubblicazioni è apparso in riviste con IF<2)
2. La limitata attrattività nei confronti di post-doc e di studenti II-III livello provenienti dall'estero.
3. La necessità di ammodernare e completare le dotazioni infrastrutturali per le analisi di biologia dei segnali.
4. La necessità di leadership di eccellenza in biologia marina e vegetale.
Opportunità da cogliere
Nel caso in cui il PE venisse finanziato, DiBio vede una straordinaria opportunità per consolidare nel prossimo quinquennio la sua posizione di leader nazionale e internazionale nello studio della biologia dei segnali. DiBio ritiene di trovarsi in una situazione particolarmente favorevole, forse unica nella realtà italiana, perché è in grado di integrare queste ricerche a tutti i livelli: molecolare, cellulare, organismico e sistemico. DiBio ritiene che, anche se altre realtà di ricerca nell'area delle Scienze della Vita possono contribuire in modo eccellente ai singoli aspetti della biologia dei segnali, la realtà multidisciplinare presente in DiBio riesca a coniugarli tutti in una visione globale, dai livelli più riduzionistici a quelli più sistemici.